4.0
Lerner
come Lipperini costruiscono un libro come dispositivo complesso in cui
il tempo narrato, e il tempo narrato scritto, svolgono un’elaborazione del “possibile domani e del “possibile ieri” e sono un tempo alternativo in cui “il tempo” non
è più necessariamente un fiume inesorabile, ma un luogo memoriale in cui
mettersi in salvo. E in cui mettere in salvo la Storia. La redenzione della
Storia ritrova nella memoria la sua stella, che ingloba inevitabilmente il what if, il cosa sarebbe accaduto se,
non come semplice esercizio narrativo, ma come principio dell’interpretazione
della Storia medesima, dei suoi fatti narrati che influisce costantemente nell’agire
presente, nel determinare il tempo a venire.
4.1
Tornando al libro di Lipperini LADS.
La costruzione memoriale delle vite parallele – parallele anche nel binario assenza-presenza – di Dora e Graziella, la cronaca del suo lavoro e della sua scomparsa, gli intrecci di trame si proiettano sul tempo presente, anche qui sulle “decisioni narrative” dell’Io-narrante (Loredana/Dora) che nel continuo confronto tra i tempi, introduce una disseminata autoriflessione sul destino. Significativo, credo, l’episodio del cosa sarebbe successo se Dora/Loredana durante l’ultimo incontro con Graziella fosse stata più empatica e avesse cercato di convincere l’amica incontrata, , per caso, dopo un litigio che le separò, a non andare in Libano.
La costruzione memoriale delle vite parallele – parallele anche nel binario assenza-presenza – di Dora e Graziella, la cronaca del suo lavoro e della sua scomparsa, gli intrecci di trame si proiettano sul tempo presente, anche qui sulle “decisioni narrative” dell’Io-narrante (Loredana/Dora) che nel continuo confronto tra i tempi, introduce una disseminata autoriflessione sul destino. Significativo, credo, l’episodio del cosa sarebbe successo se Dora/Loredana durante l’ultimo incontro con Graziella fosse stata più empatica e avesse cercato di convincere l’amica incontrata, , per caso, dopo un litigio che le separò, a non andare in Libano.
Questo ripensamento di una storia rimasta in ombra, induce Dora a riconsiderare tutto il senso della
sua come della nostra vicenda storica, di ciò che ci ha portato ad oggi - “destino” o “ caso”, come è il senso di cosa abbia portato Dora
stessa senza Graziella – ma grazie a
lei? -
a trovare una strada, in qualche
modo segnata, con il giornalismo la radio, la letterature come era nei suoi
sogni – e di come però la morte stessa abbia interrotto quella della sua amica geniale – ed è questo aspetto del
ripensamento che modifica anche in senso morale, otre che forse
teleologico, il senso del tempo, della
storia dei destini generali come di
quelli individuali.
Le possibilità, avute e non avute. L’assenza di chi non le
ha avute: un lavoro del lutto per
l’amica scomparsa (ma anche per la madre, più recentemente) così da ridefinire la misure e il valore di ciò che si è vissuto.
Memoria,
lutto, dolore. Politica, etica,
scelte. Kairos, Storia. Come per lo scrittore protagonista del romanzo di
Lerner la vita da concepire, per Dora è la morte di Graziella, ancora inconcepibile, è ciò che genera un’azione.
Una morte dignitosa - la sepoltura, la giustizia per la morte - da un lato, una vita biologica che si fa strada cercando possibilità, Iniziao vita, fine vita, non sono le due colonne d’Ercole dentro cui pass la politica contemporanea? E dunque una narrazione, letteraria, entra di diritto nella discussione politica, perché è là dove si sperimentano i valori che sono in campo. In questo senso fondamentale per il nostro tempo è il racconto. Il tempo riprende senso, si ridisegna in una forma anche nuova, teleologica e politica, dentro il racconto, non dentro un quadro ideologico. Anche se la politica e l’opinione publica, ahimé, non ne tengono conto, specie in questo paese di scarsi lettori.
Una morte dignitosa - la sepoltura, la giustizia per la morte - da un lato, una vita biologica che si fa strada cercando possibilità, Iniziao vita, fine vita, non sono le due colonne d’Ercole dentro cui pass la politica contemporanea? E dunque una narrazione, letteraria, entra di diritto nella discussione politica, perché è là dove si sperimentano i valori che sono in campo. In questo senso fondamentale per il nostro tempo è il racconto. Il tempo riprende senso, si ridisegna in una forma anche nuova, teleologica e politica, dentro il racconto, non dentro un quadro ideologico. Anche se la politica e l’opinione publica, ahimé, non ne tengono conto, specie in questo paese di scarsi lettori.
4.1.1
Nel valutare tutti questi libri alla luce delle teorie esposte da Rovelli, mi verrebbe da dire che La narrazione è l’unica possibilità di esperienza reale del tempo, le altre sono – secondo la scienza –bastate su un tempo lineare, su una logicità concatenata delle cose. Non ammettono variazione, autocritica, ripensamento, aggiustamento che passa invece dal vissuto psichico degli accadimenti..
La narrazione è l’unica
possibilità di riconsiderare – salvare? - anche ciò che del tempo è perduto. Non solo
come luogo fissato per sempre, ma perché la memoria è inscindibile dal
ripensamento. Il tempo è trasformazione, compreso ciò che si è vissuto. E’ un
invito, non significa che del vissuto si deve fare sarabanda emotiva.
Prendiamo ad esempio le illusioni, specie quelle più radicali, della politica, quelle di chi credeva di cambiare il mondo, e che ora pensa siano andate perdute: lo sono, sono,certo, inattuali – ma come scriveva Marina Cvetaeva ne “Il poeta e il tempo”, ciò che è contemporaneo non necessariamente è attuale. Nella narrazione si comprende quanto dentro tante vittorie pesi un controcanto al buio di sconfitta, e il suo contrario: così l’assenza irrisolta di Gabriella (come in uno strappo del tragico che rinnova Antigone e Priamo, senza il corpo e neppure un sepolcro su cui piangere) misura per Dora e per il lettore che la segue nella sua scrittura, il valore di tutte le nostre battaglie. Collettive, personali. Ma neanche segna la necessità che quella storia vada Scritta per sovrascrivere il silenzio su di essa.
Prendiamo ad esempio le illusioni, specie quelle più radicali, della politica, quelle di chi credeva di cambiare il mondo, e che ora pensa siano andate perdute: lo sono, sono,certo, inattuali – ma come scriveva Marina Cvetaeva ne “Il poeta e il tempo”, ciò che è contemporaneo non necessariamente è attuale. Nella narrazione si comprende quanto dentro tante vittorie pesi un controcanto al buio di sconfitta, e il suo contrario: così l’assenza irrisolta di Gabriella (come in uno strappo del tragico che rinnova Antigone e Priamo, senza il corpo e neppure un sepolcro su cui piangere) misura per Dora e per il lettore che la segue nella sua scrittura, il valore di tutte le nostre battaglie. Collettive, personali. Ma neanche segna la necessità che quella storia vada Scritta per sovrascrivere il silenzio su di essa.
4.1.2
su LADS di Lipperini, tenterei
anche un ulteriore ipotesi - forse poco ortodosso: un’interpretazione specificamente “storica” e
relativa all’Italia di questo mutamento
dell’ idea di Tempo Storico così come
vi sto accennando, tra scienza e letteratura…..
Una filosofia della storia ad hoc, per un paese solo: Il nostro.
Il tempo italiano sembra governato da Saturno,
il pianeta della malinconia. Bloccato nel peso del passato non sciolto,
impedito al futuro. Una rivoluzione
temporale che trascina con sé sempre macerie. La verità monca della storia di
Gabriella e della storia italiana di cui fa parte sono un tempo storico che
divora i suoi figli, i sopravvissuti sonnambuli di un tempo storico “del dopo”, che da quel punto morto
della storia, esplosa con le bombe e con i troppi morti, non a caso inizierà a
definirsi, ad ogni passo verso il
futuro, come un tempo della posterità.
O tempo postumo, come i suoi poeti. E la narrazione del Narratore/Dora/Loredana
avviene da questo punto di vista.
Ci troviamo a vivere un’epoca in cui per molti il tempo non avanza più, si ripete nella misura di una distanza da un passato. Non offre prospettive. Ed è qui, che in questa coincidenza di riflessione filosofica del post-moderno, con le sue forme narrative di storiografia, con la sua ridefinizione della storia proprio attraverso la narrativa, anche di finzione, che LADS intreccia le trame italiane dei misteri, le finzioni, i fatti irrisolti, i destini individuali. Che presente viviamo? Che possibilità abbiamo di raccontarlo? è efficace ancora il romanzo storico e realista? E il noir, la distopia?
Ci troviamo a vivere un’epoca in cui per molti il tempo non avanza più, si ripete nella misura di una distanza da un passato. Non offre prospettive. Ed è qui, che in questa coincidenza di riflessione filosofica del post-moderno, con le sue forme narrative di storiografia, con la sua ridefinizione della storia proprio attraverso la narrativa, anche di finzione, che LADS intreccia le trame italiane dei misteri, le finzioni, i fatti irrisolti, i destini individuali. Che presente viviamo? Che possibilità abbiamo di raccontarlo? è efficace ancora il romanzo storico e realista? E il noir, la distopia?
4.1.3
Sono molti e proficui i
rimandi di LADS, polifonia di
significati capace di mescolare i
generi, è un “conglomerato” di forme del romanzo. Andrebbe svolta – per citare solo qui qualche parentela
italiana, in qualche modo si apparenta
al lavoro negli anni di uno scrittore come Giuseppe
Genna (in uscita col suo nuovo “History” )
o del collettivo Wu Ming (ma aggiungerei anche il bravo Davide Oreccchio, specie con l’ultimo
libro”Mio padre la rivoluzione”) in cui prevale la distopia finzionale su cui
si innesta la verità storia e dall’altra di un’autofiction ormai classica , si potrebbe ironicamente definire post-Walter
Siti . Ma poi c’è un recupero anche della storia, non semplicemente come
romanzo storicocome è stato “ La Gemella H” di Giorgio Falco e del suo recupero (anche come gesto
politico-letterario) della autobiografia personale nell’ultimo “Ipotesi di una sconfitta”, anche qui un
ripercorrere il secolo dentro uno svolgimento dei destini personali. Lo stesso
lavoro dentro la storia che contraddistingue i romanzi di Helena Janeczek, sia “Le
rondini di Montecassino” in cui la
Storia è una memoria sopravvissuta di una battaglia ma anche di tutte le storie
in dividuali che dal presente ri-tendono a quel punto storico, sia l’ultimo “la
ragazza con la Leica che introduce un altro elemento, nel racconto delle
biografie di Gerda Taro e Robert Capa: quanto dobbiamo della memoria storia
anche al fissarsi di un’istantanea, quanta percezione del presente storico,
allo stesso modo, dipende dal guardarlo sempre come un archivio di immagini
(mediatiche). Insomma quello che vorrei dire è che la migliore filosofia
politica a cui dovrebbe attingere “la politica” secondo me si sta scrivendo ei
romanzi che indagano questi nodi tra memoria, storia e presente.
4.1.4
Per contrasto e solo
per breve deviazione vorrei accennare anche per alcune significative tangenze
con uno dei libri in oggetto qui, ad un
libro di cui si è molto parlato : il romanzo di Teresa Ciabatti, “La più
amata”. Di questo romanzo mi interessa sottolineare qui solo la differenza
di approccio ad una materia personale E
storica insieme, per definire forse una diversa sensibilità al tema del
tempo e della storia, approfittando del fatto che le vicende narrate vanno a
sovrapporsi per un tratto al segmento storico narrato da Lipperini – tra metà
anni 70 e metà anni 80 soprattutto - . “La
più amata” è un romanzo in cui l’autrice non sembra però interessata dalla
concezione di una Storia e non ha la ricchezza di costruzione e di senso – da
questo punto di vista - che ha “LADS”.
Forse un segno generazionale ? il non aver voluto cogliere (perché è mancato il vissuto
politico, perché forzata da una visione catodica
della realtà?) la ampiezza di risonanze degli innesto tra storia personale e la
Storia collettiva che ha LADS.
Pur avendone un’occasione incredibile, a partire dalla biografia narrata nel libro, quella del personaggio Teresa-la-bambina e di
suo padre, primario di provincia: la oro Villa di Orbetello era piena di
frequentazioni che facevano capo all’amico e sodale di massoneria e Gladio del
padre di Teresa, il proprietario della non lontanissima Villa Wanda nell’Aretino,
quel Licio Gelli che è uomo chiave per molte cose dell’Italia del passato,
compreso l’omicidio di Graziella Di Palo nella catena di collegamenti degli
eventi. Questo fa di LPA un testo
bidimensionale, rispetto a LADS .
Nella misura in cui un autore è rappresentante di una generazione anche
nolente, quella di Ciabatti nata dalla metà anni 70 in poi, è quella del
riflusso individualistico nel consumo degli 80-90, distante e opposta alla
generazione di Dora e Graziella, capaci di interpretare in modo tridimensionale
la Storia di cui siamo parte.
( Lo fa invece molto
bene, pur parlando apparentemente molto di Privato un grande romanzo buddenbrookiano come quello di Edoardo Albinati, “La scuola
cattolica”.)
5.0
Nel prossimo capitolo
Sono stato sposato per 7 anni. Il mio matrimonio si è deteriorato per un po 'di tempo, quindi era destinato a sciogliersi. Ero la sua moglie leale, fedele, solidale e fiduciosa. Aveva un altro lato selvaggio che è andato fuori controllo. L'ultimo incidente è stato quando ho scoperto che aveva una relazione 2 settimane prima del nostro 14 ° anniversario di matrimonio. Di punto in bianco mio marito ha appena lanciato il discorso sul divorzio su di me. Ero così ferita ed essendo una donna indipendente, pensavo di poter sopportare l'essere single. Era così difficile andare avanti, quindi ho dovuto chiedere aiuto. Il nostro terapista matrimoniale pensava che "qualcosa" non andasse bene in mio marito. Sono andato online e ho scoperto il dottor Adeleke e le sue buone recensioni sul lavoro di incantesimo. L'ho contattato per un lavoro di incantesimo d'amore e ho fatto tutto ciò che il dottor Adeleke mi ha ordinato di fare, 2 giorni dopo la mattina intorno alle 09:34, sono rimasto totalmente scioccato da come mio marito mi ha chiamato dicendomi quanto gli mancavo. Il suo incantesimo ha funzionato su di me così velocemente e mio marito è stato così amorevole, naturale e sto avendo un matrimonio felice dopo aver usato il suo incantesimo d'amore. Se sei in un matrimonio senza amore e infelice che non può essere salvato, credimi ... C'è luce alla fine di questo tunnel. La dottoressa Adeleke può anche lanciare incantesimi di morte, risolvere casi giudiziari, riportare indietro la tua partner omosessuale e riportare indietro la tua partner lesbica. Puoi raggiungerlo sul suo Tel / Whatsapp +27740386124
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